Nov 08 2021

Le app di incontri Grindr, Tinder e OkCupid avrebbero condiviso arbitrariamente i dati dei loro utenti

Le app di incontri Grindr, Tinder e OkCupid avrebbero condiviso arbitrariamente i dati dei loro utenti

Altro l’organizzazione norvegese la adesione di questi dati sensibili rivelerebbe non dichiaratamente gli orientamenti sessuali degli utenti, piu in avanti verso rompere le norme europee in termini di privacy

Alcune delle piu diffuse app di incontri – entro cui Tinder, Grindr, OkCupid e Happn – avrebbero condiviso informazioni personali mediante istituzione pubblicitarie, violando simile le leggi europee sulla privacy.

Per denunciarlo e il Norwegian Consumer Council, un essere statale norvegese per difesa dei consumatori, in quanto nel report “Out of Control” ha approfondito il contegno di 10 applicazioni istallate contro dispositivi Android, rilevando come le app sopra litigio abbiano delegato i dati sensibili degli utenti ad almeno 135 diversi servizi di profilazione comportamentale mediante finalita pubblicitarie.

«Venti mesi poi l’entrata durante vigore del GDPR, i consumatori sono arpione abbondantemente spiati online e non hanno metodo di conoscere quali enti trattano i loro dati, neanche sanno mezzo fermarli», ha giudicato il Consumer Council. Assistente l’organizzazione, per di piu, la partecipazione di alcuni di questi dati rivelerebbe non espressamente gli orientamenti sessuali degli utenti.

Le 10 app analizzate nel rapporto “Out of Control” del Norwegian Consumer Council

I dati sensibili ceduti da Grindr e da altre app a causa di incontri

Tra le varie app analizzate vi e Grindr, in quanto si propone come «la piu grande app di social rete di emittenti a causa di persone pederasta, bi, trans e queer al mondo», in quanto pero condivide gli indirizzi IP, le generazione, il genitali e i dati GPS dei propri utenti con gruppo terze in sfruttare la targetizzazione degli annunci pubblicitari.

Tinder e OkCupid, coppia altre app a causa di incontri, sono accusate di approvare i dati sensibili degli utenti per mezzo di se non altro 45 istituzione che fanno a cima al incontro Group, una multinazionale in quanto gestisce per sua evento un omonimo sito di incontri.

Scontro Group, posteriormente le accuse, ha evidente per Forbes: «La privacy e al fulcro della nostra attivita. Verso differenza di altre societa tecnologiche il cui disegno si basa sulla bottega di informazioni personali, il nostro e basato verso abbonamento e si basa sulla esecuzione di sicurezza e verso una capace esperienza per gli utenti».

«Tinder e OkCupid – si giustizia attualmente nella annuncio – utilizzano fornitori di terze parti in operazioni tecniche e per equipaggiare i nostri servizi generali, mediante atteggiamento somigliante verso tutte le altre app e piattaforme online . La nostra gruppo condivide isolato informazioni specifiche ritenute necessarie in il funzione della nostra trampolino, in scelta per mezzo di le leggi applicabili, inclusi GDPR e CCPA».

Le altre app affinche avrebbero violato la privacy degli utenti

Ciononostante nel mirino del Norwegian Consumer Council sono finite di nuovo altre tipologie di applicazioni appena Qibla Finder, utilizzata dai musulmani a causa di volgersi giustamente richiamo la Mecca intanto che i momenti di supplica, eppure e l’app della console animata Wave, tanto piu l’applicazione verso bambini My Talking Tom 2.

Tra le altre app segnalate dall’associazione sono presenti Perfect365, un’app per correggere i selfie, pure le applicazioni attraverso controllare il giro mestruale che Clue e MyDays.

Nel frattempo, il Norwegian Consumer Council ha allungato atto verso alcune delle istituzione prese sopra prova, fra cui Grindr w la basamento pubblicitaria verso app di terra di Twitter (la MoPub, giacche funziona mezzo broker promozionale di Grindr, ndr) e altre quattro comunita. Twitter e improvvisamente corso ai ripari dichiarando di aver disabilitato l’account MoPub di Grindr e annunciando di aver attivo un’indagine interna.

La fusione del rendiconto

Altro il rendiconto, in unione, «Nessuna delle app menzionate ha provvisto le informazioni necessarie al compratore attraverso attuare una preferenza informata all’avvio delle app».

«Inoltre – prosegue il Norwegian Consumer Council – abbiamo riscontrato una privazione quasi completa di impostazioni in-app verso ordinare oppure impedire la partecipazione di dati personali mediante terze parti. Cio dimostra che unito ai consumatori non vengono fornite informazioni sufficienti a causa di anteporre qualora accettare di essere tracciati e profilati».

«Se il cliente non desidera che le proprie app trasmettano dati personali per terze parti commerciali, l’unica opzione e addensato non collocare le app», conclude l’associazione.

prairielakev | Good Grief commenti

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